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Senegal

Admin
|
Africa
|
9/11/2023

Colori e cultura dell'Africa occidentale

Sono stato in Senegal per un intenso reportage fotografico nel 2019. Il Senegal è probabilmente il paese più occidentale dell'Africa centrale, non solo geograficamente, ma anche da un punto di vista culturale ed economico, pur conservando un fortissimo legame con le tradizioni locali.

Ho avuto l'opportunità di visitare per circa due settimane alcune delle più interessanti località del paese, come Dakar, St. Louis, Touba, Kayar e il Delta del fiume Saloum a confine con il Gambia, scattando soprattutto fotografie nei luoghi più tipici della cultura locale.

Grazie alla enorme accoglienza ricevuta, sono riuscito a interagire spesso con la popolazione locale, che si è mostrata sempre molto accogliente e cordiale, anche in posti assolutamente non abituati ai flussi turistici. Ho visto come la gente viveva, come si prendeva cura l'una dell'altra e come condivideva la loro cultura, grazie anche alla possibilità di visitare alcuni villaggi e di assistere alla vita quotidiana in un ambiente completamente diverso dal mio.

Il mio percorso di reportage fotografico si è concentrato soprattutto in tre esperienze molto significative: il villaggio dei pescatori di Kayar, il mercato del bestiame a Sagata e la moschea di Touba.

Kayar è un villaggio di pescatori poco più nord di Dakar, caratterizzato da una spiaggia punteggiata da centinaia di barche colorate, usate dai pescatori per andare a seminare le reti al largo, in quel pezzo di oceano Atlantico che separa il Senegal da Capo Verde. Mentre gli uomini sono impegnati nella pesca a largo, le donne locali lavorano essiccazione del pesce su delle enormi stuoie di paglia, mentre i bambini giocano a pallone sulla spiaggia. 

Il rientro di un peschereccio a Kayar

Ho avuto poi la bellissima opportunità di visitare, per caso, il mercato del bestiame di Sagata, un'esperienza che non dimenticherò mai. Appena arrivato, ho notato un'atmosfera vibrante e colorata in un mercato dominato dal caos della compravendita ogni tipo di animali, venduti e caricati su dei carri trainati da asini e muli. Nonostante il clima molto rude, la gente del posto era assolutamente amichevole e sempre pronta ad accogliermi con un sorriso, nonostante avvertivo sempre la sensazione di disturbare il loro lavoro. Ho scattato numerose fotografie di acquirenti e venditori, impegnati a trattare il prezzo capre, pecore, buoi e cavalli. Nonostante le difficoltà con la lingua (molte persone parlavano soltanto il Wolof) ho avuto la possibilità di scambiare qualche parola con alcune persone del posto, scoprendo la loro cultura e le modalità di vendita del bestiame. L’esperienza mi ha fatto immergere in un contesto davvero unico al mondo, del quale ho cercato di catturare ogni momento più significativo nel mio percorso di reportage.

Compravendita di bestiame al mercato di Sagata

Durante la mia visita a Touba mi sono, invece, immerso nella fortissima presenza dell’integralismo islamico. La città è governata da una forma di governo islamico, che impone leggi rigide sulla moralità e sulla religione, con rigide regole sull'abbigliamento, sulla musica e sulla vita notturna, Le donne devono indossare abiti coprenti e non possono frequentare i luoghi pubblici da sole, e anche per gli uomini è assolutamente proibito bere alcolici e fumare all’interno delle mura della città. Durante la visita alla moschea, ho anche assistito a una cerimonia religiosa, che mi ha dato una profonda comprensione della cultura religiosa senegalese, tra cui il fatto che non fosse molto gradito che scattassi foto.

Fedeli in preghiera nella moschea di Touba


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