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Messico

Admin
|
America Latina
|
30/1/2024

Antiche tradizioni che restano indelebili nei volti della gente

Non esistono messicani ricchi. Appena fanno un po' di soldi, diventano spagnoli.

Questa frase, pronunciata dall'ex golfista americano, ma di origini messicane, Lee Trevino, è forse l'affermazione più emblematica in grado di sintetizzare le mille contraddizioni di questa terra.

Il Messico è luogo di identità, di natura, di pagine di storia cancellate e riscritte da zero, che restano però indelebili nell'animo e nei volti di uno dei popoli più caratteristici e unici al mondo. Figli dei Maya adottati con forza dai latini, che hanno imposto nei secoli le loro tradizioni, in primis religiose, lasciando però quelle ataviche immutabili nei volti e nei resti delle antiche civiltà, oggi invase da turisti provenienti da ogni angolo del mondo.

Turisti europei, americani, figli di quegli stessi autori di una delle più grandi invasioni della storia recente, in cerca di preziose informazioni, di curiosità spesso irrisolte su quelle antiche civiltà cancellate, sovrascritte dalla voglia di conquista, di forza, di dominazione.

Questa gente, questi luoghi, sono un mix perfetto di antiche e moderne tradizioni, di una cultura latina ormai perfettamente amalgamata con ciò che resta della civiltà nativa. Un popolo con una spiccata fede cristiana, che abita le colorate città coloniali con chiese in ogni angolo, a due passi dalle antiche e mastodontiche città Maya, tra i cui resti proviamo a rileggere, con enorme fatica e spesso ricorrendo alla fantasia, ciò che quell'antico popolo è stato.

Il mio viaggio nella parte meridionale del Messico, in particolare negli stati di Campeche, Yucatan e Quintana Roo, mi ha posto continuamente di fronte questi numerosi interrogativi.
Come sarebbe stato se, se 500 anni fa avessimo incontrato un popolo in una fase diversa della loro storia, se fossero stati loro in grado di attraversare l'oceano atlantico, se fossimo stati in grado di convivere senza invasi e invasori, se avessimo rinunciato in qualche modo alla sete di conquista.

Nelle foto: Città del Messico, Campeche, Merida, Valladolid, Rio Lagartos, Izamal, Uxmal, Ek Balam, Cenote Xcajum, Chichen Itza, Tulum, Isla Cozumel.

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