Il mio lavoro si prefigge come obiettivo quello di narrare la cerimonia attraverso gli occhi di un invitato, evitando il più possibile l'utilizzo di scatti con pose costruire, ormai diventate decisamente fuori moda.
Attraverso i miei scatti, cerco di far immergere l'osservatore nel racconto della giornata in compagnia degli sposi, così da poter rivivere le emozioni dei singoli momenti orni volta che si riguardano le foto. Con questo tipo di approccio tendo a catturare i singoli momenti della giornata restando sempre in disparte come un normale osservatore, rendendomi sempre poco invadente rispetto alla normale celebrazione della festa e lasciando sempre agli sposi il ruolo da protagonisti.
Attraverso le mie immagini, sempre spontanee, cerco di catturare gli attimi più salienti della cerimonia, cercando di scovare qualsiasi tipo di emozione attraverso lo sguardo degli sposi e dei loro cari.
Nel mio lavoro cerco di lavorare sempre in solitaria, evitando di invadere la scena con una vera e propria troupe fotografica, che molto spesso rischia di diventare una sorta di cabina di regia dell'intera cerimonia. Il mio ruolo resta sempre quello di osservatore esterno e spesso preferisco rinunciare a qualche scatto piuttosto che interrompere o rallentare gli sposi per poter catturare un determinato momento della celebrazione.
Altro aspetto caratteristico del mio lavoro è quello di concentrarmi esclusivamente sul racconto fotografico, evitando assolutamente la parte video, sempre più utilizzata ma a mio avviso assolutamente inflazionata. Per me un matrimonio non è un film da montare in cabina di regia, ma un evento che deve avere per protagonisti gli sposi, il mio unico ruolo è quello di catturare le loro emozioni e provare a lasciare un ricordo attraverso le mie immagini.
Spesso ho modo di lavorare con i bambini, in occasione del battesimo o sempre più spesso per scatti "Newborn", in cui i genitori vogliono immortalare le prime settimane di vita dei nuovi arrivati.
Siamo tutti d'accordo sul fatto che fotografare i bambini sia una delle cose più complicate in assoluto. Dopo mille difficoltà nel gestire pianti e genitori che fanno di tutto per far guardare i bambini in camera, ho trovato la migliore soluzione. Ho imparato a trasformare la difficoltà di inquadrare il bambino durante i suoi liberi movimenti in una vera e propria opportunità, ovvero quella di cogliere i momenti e le espressioni più dolci e spontanee, regalando così ai genitori un ricordo autentico e naturale durante tutte le fasi della crescita.